Nell’ambito del ciclo “Il libro del mese” presenteremo online il volume di Corrado Malandrino, Urbano Rattazzi. Una biografia politica, Istituto per la storia del Risorgimento Italiano, Roma 2024
Introduce Francesco Tuccari (Torino). Presenta il volume l’Autore, Corrado Malandrino (Piemonte Orientale). Lo discutono Anna Lazzarino Del Grosso (Genova) e Marco Meriggi (Napoli Federico II).
Urbano Rattazzi (1808-1873) è rimasto finora per molti aspetti un personaggio enigmatico, pur figurando tra i maggiori capi politici del Risorgimento. La sua biografia ha rappresentato per gli storici una sorta di rebus da decifrare per arrivare, sulla base di pochi documenti, a una narrazione esauriente. In particolare, ciò rimane vero per la formazione giovanile e per gli episodi più importanti della sua vita parlamentare e di statista, prima nel Regno di Sardegna, poi nel giovane Regno d’Italia. La biografia politica che qui si presenta cerca di sciogliere – sulla base di nuove ricerche, documentazioni e interpretazioni – i principali nodi finora irrisolti, a partire dalla verifica delle pesanti accuse d’esser stato il principale responsabile della sconfitta di Novara nel 1849, il traditore di Garibaldi ad Aspromonte nel 1862 e a Mentana nel 1867. Queste hanno dato vita a una “leggenda nera” che ha fatto passare in secondo piano la sua identità di liberaldemocratico, difensore della costituzione e della laicità dello Stato. E con questo il suo ruolo nel fondare e cogestire il patto di alleanza tra le forze moderate della sinistra (il primo “centro-sinistro” della storia italiana) e quelle del centrodestra di Cavour, il famoso “connubio” che riuscì a portare a termine negli anni cinquanta del XIX secolo il “decennio di preparazione” che condusse alla vittoriosa seconda guerra d’indipendenza e nel 1861 all’unità d’Italia.